I materiali a bassa e media attività (il 95% dei materiali radioattivi prodotti negli impianti nucleari) subiscono un trattamento di concentrazione, compattazione e stabilizzazione all’interno di fusti di acciaio mediante colaggio di una matrice cementizia.
I fusti condizionati sono inseriti all’interno di cassoni in calcestruzzo (moduli di deposito) che sono a loro volta impilati all’interno di vasconi in calcestruzzo (unità di deposito).
Quando le unità di deposito sono riempite vengono chiuse con coperchi in calcestruzzo, impermeabilizzate e coperte con uno strato di terreno.
I depositi definitivi per materiali a bassa e media attività sono di tipo superficiale (Francia, Spagna) o sotterraneo (Germania, Svezia).
Depositi di questo tipo sono in esercizio in quasi tutti i paesi industriali.
Essi sono progettati per isolare i materiali dalla biosfera per 300 anni; trascorso questo periodo si può perdere memoria del deposito, in quanto i materiali in esso ospitati hanno raggiunto livelli di radioattività analoghi a quelli del fondo naturale.
Tratto da "L'Opzione Nucleare in Italia" AIN a cura di Ugo Spezia