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Energia ed Economia - Edgardo Curcio -

Nel corso della sua storia economica l'uomo è stato ripetutamente costretto a cambiare le risorse da cui dipendeva ed i modi che utilizzava per sfruttarle, al fine di avere maggiori benefici e livelli più alti di benessere.

Ha dovuto così impegnarsi progressivamente, nel corso dei secoli, per sviluppare tecniche di produzione e di trasformazione delle risorse naturali, passando da quelle più accessibili a quelle meno accessibili, spesso modificando l'ambiente naturale che lo circondava e talvolta anche l'assetto socio-economico a cui era legato.

Dalla legna per ardere, che veniva utilizzata per riscaldare, cucinare ed illuminare, al vento che serviva  a muovere le navi, fino all'acqua che veniva utilizzata per far girare le prime macchine meccaniche e poi al carbone, al petrolio, al GAS NATURALE ed all'uranio,l'uomo ha cercato sempre di migliorare il suo status economico e sociale attraverso l'energia.

Secondo i fisici l'energia è (m x c2) e cioè massa per la velocità della luce al quadrato ; per gli economisti l'energia è invece la capacità di compiere del lavoro utile all'uomo.

E' chiaro quindi che più l'uomo si voleva affrancare dal lavoro , sopratutto quello pesante e poco remunerato ,più aveva bisogno di ingenti e sempre più ampie quantità di energia disponibile a basso costo e facile da usare.

Da qui, una ricerca continua a trovare nuove fonti di energia ma sopratutto ad individuare nuove tecnologie in grado di trasformare ed utilizzare le risorse energetiche che si rendevano disponibili, in servizi per l'uomo e cioè servizi per il trasporto, l'ILLUMINAZIONE, il riscaldamento, l'intrattenimento, per l'uso di apparecchiature elettriche ed anche per la trasformazione di materie prime  in prodotti finiti.

Senza la scoperta di nuove tecnologie, che hanno trasformato il mondo, facendo arrivare l'uomo all'era moderna, tecnologie che avevano peraltro bisogno di un propulsore per diventare utili ed efficienti, le fonti di energia non avrebbero, che in minima parte, aiutato l'uomo nel suo sviluppo economico e sociale durato molti secoli.

Il petrolio, ad esempio , non è stato  mai una fonte di energia utile nella storia dell'umanità, fino a quando non è stato inventato il motore a scoppio e poi il motore Diesel.

Prima del 1887 il petrolio infatti, già scoperto, aveva usi marginali, come sostituto dell'olio di balena per le lanterne o per calatafare le barche.

Poi è divenuto una grande ricchezza per tante imprese e per numerosi paesi,  una fonte  in grado di generare elettricità, trasporto, calore, di produrre polimeri, fibre e gomme sintetiche, perché con il petrolio sempre più abbondante ed a basso costo si evolvevano anche tecnologie, sempre più sofisticate, per la sua trasformazione in servizi, prodotti e lavoro.

Così anche il carbone, per tanto tempo relegato ad essere bruciato in sostituzione della legna è diventato, con la scoperta della macchina a vapore, un formidabile propulsore di movimento e trasporto.

L'energia che fa girare le società industriali oggi non è , peraltro, il frutto del petrolio, del gas  o del carbone. Essa è il risultato di un abbinamento tra fonte e tecnologia ed, in quanto tale, è il risultato della capacità dell'uomo di inventare e realizzare macchine e sistemi sempre più complessi, in grado di sostenere lo sviluppo ed il livello di benessere sempre crescente dell'umanità.

Senza i "propulsori" della tecnologia e dell'energia, la crescita economica, culturale e sociale degli ultimi duecento anni nella maggior parte dei paesi, non sarebbe avvenuta: le civiltà sarebbero ancora legate all'agricoltura, la rivoluzione industriale non ci sarebbe stata, ed il livello di istruzione sarebbe ancora enormemente basso per la mancanza delle tecniche di informazione, formazione e comunicazione.

Avremmo una civiltà contadina e una struttura sociale piuttosto arretrata.

Inoltre l'innovazione tecnologica ed il miglior sfruttamento (anche da un punto di vista economico ed ambientale) delle risorse energetiche sia fossili sia RINNOVABILI, stanno consentendo un aumento delle attività di servizio rispetto a quelle industriali, con un parallelo incremento delle professioni e dei mestieri che sta conducendo la nostra civiltà ad essere "più leggera" e più "ricca", più "colta" e più "informata", più "dinamica" e più attenta al "sociale". E ciò è un grande risultato per l'uomo moderno.

Occorre quindi comprendere il ruolo cruciale dell'energia e della tecnologia nella nostra vita quotidiana, impegnando maggiori risorse e maggiori sforzi nella ricerca, nell'istruzione e nell'innalzamento tecnologico per migliorare la nostra condizione e quella delle nostre industrie e sopratutto per affrontare le difficili sfide che questo secolo ci RISERVErà proprio nel settore dell'energia.

Infatti, dopo due secoli di grandi scoperte e di forti incrementi di consumi energetici, il mondo sembra avviato in questo inizio del 21° secolo verso un grande cambiamento ed il suo impetuoso sviluppo forse ad un brusco rallentamento.

Non solo si ravvisa, infatti, la possibilità che in qualche decina di anni si arrivi al "picco" della produzione di petrolio, con le relative conseguenze sulla sua disponibilità e prezzo, ma si delinea anche un probabile innalzamento nei prossimi anni della temperatura del pianeta, a causa del cosiddetto EFFETTO SERRA, causato in larga parte dalla combustione delle risorse fossili utilizzate per generare energia.

Quindi siamo di fronte ad una nuova fase economico-industriale dello sviluppo dell'uomo in cui occorrerà innalzare il  livello tecnologico nel settore dell'energia cercando di conciliare economicità, sicurezza e rispetto dell'ambiente, per trovare ancora una volta la chiave per mantenere la crescita economica e sociale in tutte le aree del pianeta, così come avvenuto finora nel corso degli ultimi decenni.