Gli esseri umani ubbidiscono alle stesse leggi che governano le altre popolazione animali; in quanto onnivori essi sono consumatori di vegetali e di altri organismi consumatori.
I loro escrementi ritornano nei cicli naturali.
La posizione degli esseri umani nei grandi cicli della natura non si è differenziata molto da quella degli altri animali per circa 2 milioni di anni, da quando fra gli ominidi ha cominciato a separarsi la specie Homo sapiens.
Per alcune migliaia di secoli gli esseri umani hanno modificato molto poco l'ambiente circostante: essi vivevano in piccole comunità sparse su un pianeta molto grande, traevano il cibo dai frutti, dalle foglie e dai tuberi delle piante e dagli animali selvaggi.
La prima grande svolta nei rapporti fra gli esseri umani e la natura si è avuta nella transizione dal Paleolitico al Neolitico con la rivoluzione agricola di circa 10.000 anni fa, in una Terra che ormai rassomigliava, come clima, vegetazione, fauna, estensione dei mari e forma dei continenti, a quella che conosciamo oggi.
Alcune delle comunità di raccoglitori-cacciatori impararono a coltivare alcune specie di piante e ad addomesticare alcune specie di animali fermandosi in villaggi, dapprima piccoli, poi sempre piu' grandi, circondati da campi e pascoli.
Col passare del tempo i villaggi di coltivatori-allevatori si trasformarono in città e cominciarono a scambiarsi merci e manufatti - sale, rame, pelli, ceramiche, eccetera - utili per la conservazione degli alimenti, per una vita più confortevole.
Poichè i prodotti pregiati non sempre erano ottenibili con i baratti, le città piu' grandi cominciarono a conquistare le terre e i villaggi vicini per trarne i prodotti delle miniere, terre coltivabili, materie prime, prodotti pregiati e mano d'opera schiava.
Da allora è cominciata una corsa verso il dominio e lo sfruttamento delle risorse della natura, col che gli esseri umani hanno cominciato veramente a differenziarsi dagli altri esseri animali.
Il crescente uso della tecnica ha portato a estrarre sempre maggiori quantità di risorse - minerali, combustibili fossili, legname - dalla natura e a generare crescenti quantità di scorie, spesso di composizione chimica difficilmente assimilabili nei grandi cicli naturali.
I caratteri fisici e chimici dei corpi riceventi di tali scorie e rifiuti (aria, suolo, mare, acque interne) si sono andati così modificando: in molti casi tale modificazione - detta INQUINAMENTO - fa sì che l'aria sia meno respirabile, che molte specie vegetali e animali scompaiano; addirittura certe forme di INQUINAMENTO, per esempio l'aumento della concentrazione di ANIDRIDE CARBONICA nell'atmosfera, puo' provocare modificazioni negative del clima.