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Forme di energia generate da fonti che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano in tempi brevi come il sole, il vento, l’acqua, le biomasse, la geotermia e tutte le fonti assimilabili.

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Creato da Gianluca Alimonti « clicca sul nome per leggere il curriculum dell'autore

L’equivoco della decarbonizzazione - Gianluca Alimonti -

Sin dalle sue origini l’uomo ha sempre fatto uso di energia nelle diverse forme in cui essa si presenta: la prima è stata naturalmente quella derivata dall’alimentazione, poi la mitica scoperta del fuoco e, in tempi più recenti, l’energia estratta dal vento (ad esempio per muovere mulini o navi) e quella dall’acqua.

Tutte queste forme di energia sono quelle che oggi vengono comunemente denominate fonti RINNOVABILI e che, direttamente o indirettamente, traggono la loro origine dal sole.

Solo in tempi molto più recenti l’uomo ha imparato ad estrarre energia da quelle che sono chiamate fonti fossili, scoprendo prima l’utilità del carbone, poi del petrolio ed infine del gas.

Anche queste fonti devono in ultima analisi la loro origine al sole ma poichè per la loro formazione sono necessari milioni di anni, dal punto di vista dell’uomo non sono considerate “RINNOVABILI” e rientrano in tutta un’altra categoria.

Infine solo meno di un secolo fa, l’uomo ha scoperto come estrarre energia dall’ATOMO: l’Uranio, sino a quel momento un elemento “inutile”, ha acquistato una nuova valenza divenenedo una fonte di energia.

Della stessa categoria fanno parte il Deuterio ed il Trizio, molto promettenti per avere energia tramite la FUSIONE NUCLEARE, anche se questa è una tecnologia che necessita ancora di notevoli sviluppi prima di poter fornire il proprio contributo energetico all’umanità. Queste ultime sono dette fonti di energia di nucleare.

Le fonti RINNOVABILI, quelle fossili e quelle nucleari sono praticamente tutte le fonti di energia che attualmente conosce l’uomo; per completezza va citata anche la geotermia che normalmente viene inserita nelle categoria delle fonti RINNOVABILI.

La disponibilità di enormi quantità di energia a basso costo unita all’utilizzo di macchine in grado di sfruttarla per le diverse necessità dell’uomo, ha permesso la grande differenza della qualità della vita tra il periodo pre-industriale ed i nostri tempi.

Oggi il consumo energetico europeo è circa 20 volte il valore di un paio di secoli fà e circa l’80% del fabbisogno energetico mondiale è soddisfatto dalle fonti fossili.

Una fonte di energia è, come abbiamo visto, una sostanza, elemento, radiazione o massa in movimento da cui l’uomo attraverso certe trasformazioni riesce con la tecnologia a propria disposizione ad estrarre energia e produrre lavoro da poter sfruttare per i propri fini.

Questa energia necessita alle volte di essere “trasportata” o adattata agli utilizzi finali che se ne intendono fare: entra quindi in gioco il vettore energetico.

Quello di gran lunga più diffuso ed utilizzato dall’uomo è l’elettricità che, anche se alle volte chiamata energia elettrica, è importante sottolineare non si tratta di una fonte ma di un vettore di energia: questo ci permette, ad esempio, di utilizzare l’energia estratta tramite combustione dal carbone in una lontana centrale termoelettrica per accendere una lampadina, far funzionare un frullatore o sentire della musica, attività altrimenti difficilmente realizzabili pur avendo del carbone a casa propria!

L’analisi storica delle fonti di energia utilizzate dall’uomo su grande scala, come abbiamo visto essenzialmente le fonti fossili, ha portato di recente ad affermarsi l’idea della decarbonizzazione.

Nella combustione viene liberata energia rompendo alcuni legamici chimici e formandone altri più stabili; gli elementi fondamentali in gioco sono l’Idrogeno ed il CARBONIO il cui  rapporto cresce partendo dal carbone, passando dal petrolio per arrivare al gas METANO la cui composizione è CH4.

Questo tra l’altro è il motivo che rende, a parità di energia prodotta, il carbone il maggior emettitore di biossido di CARBONIO, mentre il gas il più pulito.

Si è osservato come la prima fonte FOSSILE utilizzata su grande scala, iniziando quindi dalla rivoluzione industriale, sia stata il carbone, per passare poi al petrolio ed infine al GAS NATURALE: la decarbonizzazione appunto delle fonti di energia.

Secondo alcuni, tale processo porta ed avrà la sua conclusione nell’utilizzo dell’Idrogeno, eliminando completamente la presenza del CARBONIO.

In realtà questo è un ragionamento con una grossa forzatura: l’Idrogeno non è una fonte di energia ma un vettore energetico e quindi non può essere considerato in una categoria di cui non può far parte.

La decarbonizzazione delle fonti fossili è un’interessante analisi ma che porta ed ha il suo termine nel GAS NATURALE. Se vogliamo estendere il ragionamento ad altre fonti di energia, possiamo dire che la decarbonizzazione porta all’utilizzo delle fonti RINNOVABILI, non certo una novità come abbiamo visto ma mai sfruttate su grande scala, ed all’energia nucleare, sia essa da fissione che da fusione.

Queste saranno con elevata probabilità le fonti del futuro e che al momento necessitano di grossi investimenti in R&S per rendere economicamente competitive le fonti RINNOVABILI e tecnologicamente accessibile la fusione o la fissione di IV generazione.

In ogni caso l’Idrogeno non può far parte di questo ragionamento ma deve essere considerato tra i vettori di energia, il principale dei quali è, come abbiamo visto, l’elettricità.

Rispetto a questa offre vantaggi e svantaggi e non può certo essere considerato più o meno pulito, ma questo fa parte di tutt’altre considerazioni.