Sotto la supervisione di Piero Alberto Bertazzi, epidemiologo e medico del lavoro di fama internazionale, Andrea Baccarelli inizia la sua carriera a Milano nel Dipartimento di Medicina Ambientale e del Lavoro.
Dal 2000 la sua attività in vari gruppi di ricerca, fra Italia e Stati Uniti, è a pieno ritmo e sono ad oggi numerose le sue scoperte degne di nota.
Da giovane ricercatore le sue prime ricerche riguardano la popolazione di Seveso esposta a diossina dopo il noto incidente del 1976.
A gennaio del 2001 si trasferisce a Bethesda (Usa), una tranquilla località alla periferia di Washington nota per la presenza dei National Institutes of Health (Nih), l’ente di ricerca biomedica più grande del mondo.
All’Nih lavora dal 2001-2004 con Maria Teresa Landi, ex-allieva di Piero Alberto Bertazzi e Principal Investigator (l’equivalente della nostra posizione di professore) all’Nih.
Il prestigioso centro di ricerca gli fornisce nuove risorse per sviluppare ulteriormente le sue ricerche sulla popolazione di Seveso, in particolar modo in campo molecolare.
Il suo gruppo evidenzia le risposte molecolari alla diossina e i fattori personali e genetici che possono rendere i soggetti esposti maggiormente suscettibili.
Si dimostra, ad esempio, come nel sangue dei soggetti esposti a diossina sia possibile rilevare con maggiore FREQUENZA una rara traslocazione, denominata t(14;18), tipica di tumori linfatici quali il linfoma non-Hodgkin.
Alla fine del 2004 Baccarelli torna in Italia, dopo essere stato dichiarato vincitore di un concorso da ricercatore presso l’Università di Milano.
Intanto a livello locale e nazionale il problema dell’INQUINAMENTO dell’aria incomincia ad assumere una rilevanza sempre maggiore e il giovane ricercatore, dal suo ritorno, inizia ad interessarsi dei suoi effetti in Lombardia.
Con il nuovo gruppo crea quindi un programma di indagini epidemiologiche e di laboratorio per evidenziare gli effetti dell’INQUINAMENTO dell’aria sulla salute e i meccanismi biologici che li causano.
Nello stesso anno il Ministero dell’Università lancia un programma di internazionalizzazione del sistema universitario per incentivare le collaborazioni con enti esteri.
La sua proposta per questo programma è di creare collaborazioni di ricerca con la Harvard School of Public Health, l’ente leader a livello internazionale per lo studio degli effetti dell’INQUINAMENTO dell’aria.
Nel settembre 2005 si trasferisce a Boston dove lavorerà per due anni direttamente con i colleghi di Harvard, un periodo molto fruttuoso per la ricchezza delle interazioniscientifiche e personali e per la qualità dei risultati prodotti.
Tratto dalla rivista INQUINAMENTO, Marzo 2009